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Gli Story Cubes® e l’Elevator Pitch: che mix!

Pubblicato il 03/03/2017

Per gli “addetti ai lavori” del mondo dell’innovazione, del co-design e della gestione di workshop di creative-problem-solving è usuale utilizzare strumenti non convenzionali (giochi, cards, mattoncini LEGO® e molto altro) per aiutare imprenditori, manager, team e aziende nel trovare soluzioni a problemi e/o disegnare nuove strategie.

Esistono alcuni tool che a dire il vero, per semplicità e funzionamento, sono di supporto anche in altre tipologie di progetti.

Uno di questi strumenti sono i Rory’s Story Cubes®, dadi ideati da Rory O’Connor nel 2004 come tool per facilitare il processo creativo ed essere di supporto alle persone nelle attività di story telling e, ancor di più, story making.

Il processo base è semplice: si lanciano i 9 dadi e si utilizzano le immagini per (ad esempio) spiegare un concetto, raccontare un’esperienza o descrivere le caratteristiche di un prodotto/servizio.

Le immagini possono essere ovviamente utilizzate per il loro significato specifico oppure utilizzate come metafora di un determinato concetto; ovviamente questa è l’opzione più interessante verso cui portare le persone nell’utilizzo degli Story Cubes® (e si ricollega molto al meccanismo della metafora utilizzato nella metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®).

Provo a farti un esempio:

questa figura può essere utilizzata nella fase di story telling come vera e propria “tenda da campeggio” oppure come simbolo metaforico di concetti come la protezione, la sicurezza, la scoperta o qualsiasi altro concetto che, chi guarda l’immagine, vuole assegnare a questa faccia del dado.

Dopo una serie di test ed “esperimenti” (non a caso questa mia iniziativa imprenditoriale si chiama  “innovation-LAB” 🙂 ) ho individuato un buon mix tra gli Story Cubes® ed il processo di story telling tipico di un buon elevator pitch.

La “sfida” che viene lanciata con i 9 dadi è fondamentalmente quella di riuscire a raccontare la propria idea di business (in caso di startupper / aspiranti imprenditori) o il proprio prodotto/servizio/progetto (in caso di manager e professionisti) non basandosi sul classico percorso standard di story telling (come per esempio le slide a supporto) ma generando in quel momento stesso la storia da raccontare (story making) utilizzando le immagini e le icone presenti sui dadi.

Il “gioco” è stato fatto con 12 aspiranti startupper ed il risultato ha avuto due grandi risultato: il beneficio immediato (e che mi aspettavo) è la flessibilità mentale che il partecipante riesce a sviluppare, consentendogli una maggiore sicurezza nella fase di esposizione del proprio progetto. Il secondo beneficio (inatteso, in realtà) è lo stimolo creativo che si genera nella mente della persona quando è “obbligato” a generare una storia partendo da immagini predefinite.

Questi inneschi creativi generano sia un miglioramento nel processo di strutturazione del racconto, sia (ed è questo il topico interessante) possibili evoluzioni/cambiamenti del “prodotto” stesso, grazie appunto all’input figurativo delle metafore che si vanno a scegliere.

In questo modo, il mix tra la tecnica di presentazione dell’elevator pitch e l’utilizzo degli Story Cubes®, ha identificato un meccanismo rapido, veloce e stimolante per generare creatività e innovazione su un prodotto/servizio.

Se hai domande o sei vuoi avere maggiori dettagli su questa mia sperimentazione, non esitare nel contattami, è più facile di quanto credi…basta un CLICK!

© daniele radici